I risultati delle elezioni in Germania offrono un certo grado di prevedibilità politica, sebbene i negoziati per formare un governo di coalizione probabilmente richiederanno tempo. Tuttavia, con scarse possibilità di un cambiamento significativo nella politica fiscale in un contesto di sfide geopolitiche, le principali criticità per l’economia tedesca rimangono. Manteniamo una visione prudente sugli asset di rischio europei e confermiamo la nostra preferenza per il reddito fisso nella regione.
Principali risultati:
- Come previsto, l’alleanza di centrodestra Unione Cristiano-Democratica/Unione Cristiano-Sociale (CDU/CSU) è arrivata prima nelle elezioni di ieri e, insieme al Partito Socialdemocratico (SPD), detiene la maggioranza parlamentare.
Con i partiti centristi favorevoli a una riforma del “freno al debito”, ci aspettiamo una politica fiscale leggermente più espansiva per la Germania. Tuttavia, i cambiamenti non saranno immediati e l’entità dello stimolo sarà probabilmente modesta.
Le reazioni iniziali dei mercati sono state positive, con un leggero rialzo dell’euro e dei future azionari europei, probabilmente a seguito dell’esclusione di scenari estremi pre-elettorali.
Data la debole crescita economica tedesca, l’assenza di un significativo stimolo fiscale e l’ampliamento del differenziale dei tassi di interesse tra euro e dollaro, manteniamo una visione prudente sulle azioni europee e continuiamo a preferire il debito sovrano europeo.
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