Commercio: Asppi rilancia il “patto” contro la desertificazione commerciale


Un “patto” contro la desertificazione commerciale, è la proposta che l’Associazione sindacale dei piccoli proprietari immobiliari – Asppi rilancia dopo la chiusura dello storico negozio Bagnara di Sestri Ponente.

«Mentre esprimiamo la nostra piena solidarietà ai lavoratori e alla comunità, riteniamo fondamentale che le istituzioni locali non si limitino a fare da spettatori, ma intervengano attivamente per offrire soluzioni reali – dice Valentina Pierobon, presidente provinciale genovese e vicepresidente nazionale di Asppi – Come Associazione, da anni denunciamo la desertificazione commerciale che sta spegnendo le luci delle nostre città e facendo crollare il valore delle nostre proprietà. Un negozio che chiude non è solo una saracinesca abbassata: è un pezzo di comunità che sparisce, è un quartiere che perde vita e sicurezza, è un immobile che non genera più reddito ma che è comunque soggetto ad un’alta tassazione, anche se rischia di non aprire più».

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E poi il rilancio su come uscire da questa situazione: “Sulla base di queste premesse, il nostro sindacato ha elaborato una proposta concreta che si articola su due piani – ricorda Pierobon – a livello nazionale una riforma strutturale delle locazioni commerciali, sul modello del canone concordato già applicato agli affitti abitativi. A livello locale la sperimentazione di un “patto” tra proprietari, commercianti e Istituzioni. Un meccanismo che permetta di calmierare i canoni in determinati contesti territoriali, a fronte di una tassazione agevolata e dell’impegno dei commercianti ad effettuare piccole migliorie sugli immobili, incentivando nuove aperture e riattivando il tessuto economico locale”.

Ma anche il pubblico deve fare la sua parte conclude Pierobon: “Nell’ottica di compensare gli impegni dei privati, le Istituzioni sono chiamate a svolgere la propria parte, potendo decidere di stanziare finanziamenti per il potenziamento dei servizi oppure per la riqualificazione territoriale in termini di arredo urbano. La nostra proposta prevede pertanto un coinvolgimento di tutte le parti in causa, pubbliche e private, nell’ottica del raggiungimento di un beneficio più generale per la collettività”.

Una proposta su cui Asppi a Genova sta lavorando da diversi anni, rifacendosi anche dell’esperienza della rete nazionale del sindacato: “Lo scorso maggio, in occasione del Convegno nazionale di Asppi tenutosi a Genova, abbiamo ufficialmente consegnato la nostra proposta all’attuale Amministrazione comunale. Gli intenti sono stati condivisi, ma al momento non sono stati tradotti in azioni concrete”.

“Ora è il momento di agire – conclude Pierobon -. Rilanciamo pertanto la nostra proposta a tutte le forze politiche ad oggi in campo, chiedendo un confronto aperto su questi temi, con l’auspicio che Genova possa diventare un modello di sviluppo innovativo e anche di ispirazione per altre città”.

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