Gadaleta (Progetto Impresa): l’aumento della “dazifobia” spinge le imprese a strategie innovative e diversificate
USA, generano timori di aumenti dei costi e impatti negativi sulle imprese.
Un sondaggio della Elon University rivela che oltre l’80% degli americani teme un aumento dei prezzi a causa delle tariffe. Il 45% prevede un impatto significativo sul costo della vita, mentre il 50% si preoccupa per le conseguenze sulle PMI.
In Giappone, un sondaggio di Reuters indica che quasi il 90% delle aziende si aspetta che le politiche statunitensi influenzino negativamente i loro affari. Anche in Gran Bretagna, un’indagine di Ipsos Mori suggerisce che i cittadini preferirebbero una partnership con l’UE piuttosto che con gli USA.
Sebastiano Gadaleta, founder e Direttore generale di Progetto Impresa, invita gli imprenditori italiani a non temere e a investire nel futuro. “Paradossalmente, per quanto riguarda l’Italia – spiega Gadaleta – è proprio una possibile distanza tra USA e UE il motivo che deve spingerci a essere positivi”. Gadaleta sottolinea come l’Unione Europea, di fronte alla necessità di maggiore indipendenza, potrebbe incrementare i finanziamenti a fondo perduto per l’innovazione, specialmente nella transizione energetica e nell’AI.
Progetto Impresa, inclusa nella classifica “FT1000 Europe’s Fastest-Growing Companies” del Financial Times, supporta le aziende nelle sfide della transizione ecologica, digitale e dell’AI. La società ha seguito oltre 2.200 progetti, vinto quasi 1000 bandi ed erogato 79 milioni di euro.
Gadaleta descrive la metodologia di Progetto Impresa come “una metodologia applicata in maniera sartoriale che non si limita a identificare incentivi o agevolazioni, ma che costruisce soluzioni personalizzate, dove l’innovazione si adatta alle reali necessità aziendali”. La società offre servizi che vanno dagli audit tecnologici alla consulenza strategica, supportando le imprese nella digitalizzazione e nello sviluppo.
Ecco le 5 azioni fondamentali, secondo gli esperti di Progetto Impresa, per i piccoli e medi imprenditori italiani:
– Monitorare attentamente le politiche tariffarie internazionali e considerare l’ottimizzazione della propria catena di approvvigionamento;
– Diversificare i mercati, esplorando nuove opportunità di export, cogliendo le opportunità fornite dal mercato unico europeo;
– Fare networking, anche appoggiandosi ad associazioni di categoria o di settore può favorire alleanze strategiche per affrontare la concorrenza globale;
– Digitalizzare per migliorare l’efficienza dei processi aziendali, ridurre i costi e navigare meglio tra le onde delle sfide logistiche;
– Credere nella sostenibilità.
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