Prosegue l’aumento dei risparmi in provincia di Modena nel 2024, soprattutto per le imprese, che registrano un incremento del 10,6%; si evidenzia però una diminuzione dei prestiti richiesti (-1,4%), con un incremento apprezzabile del tasso di deterioramento dei crediti. Questi, in sintesi, i risultati dei dati sul credito al 31/12/2024 diffusi dalla Banca d’Italia ed elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena.
Per ciò che riguarda il sistema creditizio, rimangono 2 le sedi di istituti di credito nella provincia di Modena nel 2024, mentre, in controtendenza con il resto d’Italia, cresce il numero di sportelli bancari che arrivano a 290, con un aumento tendenziale del 2,5%, resta tuttavia costante il numero di sportelli ogni 10.000 abitanti che risulta pari a 4.
Nonostante la diminuzione di oltre un punto percentuale del tasso ufficiale di riferimento della BCE, calano di 398 milioni di euro i prestiti bancari (-1,4%), raggiungendo il valore di 20.620 milioni. Più della metà di essi è rivolta alle imprese, in cui importo scende del 3,9%. La quota maggiore è richiesta dalle imprese con più di 20 addetti (48,5%), che perdono il 3,6%. Alle imprese più piccole è rivolto solamente il 7,6% dei prestiti, tuttavia, esse accusano la diminuzione maggiore (-5,9%). La restante quota di prestiti (41,4%) è richiesta dalle famiglie consumatrici, che invece incrementano del 2,0% il proprio ammontare. Risultano residuali rispetto al totale i prestiti rivolti alle amministrazioni pubbliche e alle società finanziarie e assicurative, ma il loro trend è in aumento.
La manifattura riceve la maggior quota di finanziamenti (45,0% del totale imprese), tuttavia evidenzia una netta riduzione dei prestiti (-6,9%), le costruzioni subiscono un calo ancor più sensibile (-15,8%), mentre risulta in aumento la richiesta di fondi da parte dei servizi (+3,1%), in questo modo la loro quota arriva al 38,9%.
Riguardo la solvibilità, risulta in aumento il tasso di deterioramento dei crediti: il valore totale passa dall’1,0% nel 2023 al 2,0% nel 2024, ma il peggioramento più evidente si riscontra tra le imprese, dove raggiunge il 2,8%. Tra di esse le attività manifatturiere accusano l’inasprimento più elevato, passando dall’1,6% del 2023 al 4,8% del 2024. Le insolvenze crescono leggermente nei servizi e nelle imprese con meno di 20 addetti, mentre per le costruzioni il dato migliora, arrivando allo 0,8%. Il deterioramento dei crediti delle famiglie consumatrici risulta molto inferiore a quello delle imprese, raggiungendo lo 0,7%, in lieve crescita rispetto al 2023.
Prosegue l’incremento dei risparmi dei modenesi, raggiungendo la cifra record di 52.487 milioni di euro, in crescita dell’8,5% rispetto all’anno precedente; continua inoltre lo spostamento dei risparmi dai depositi verso l’acquisto di titoli, che aumentano del 18,3% superando la quota dei depositi. La parte maggiore è investita in fondi comuni di investimento (28,5%), tuttavia sono in sensibile aumento anche i titoli di stato (+16,9%), che in questo modo raddoppiano di valore negli ultimi due anni. I risparmi in depositi rappresentano il 45,3% del totale, ma sono in diminuzione dell’1,4%: in particolare i depositi in conto corrente perdono il 2,1% nel 2024.
Quasi tre quarti dei risparmi sono detenuti dalle famiglie consumatrici, in aumento del 7,7% in un anno, la preponderanza della ricchezza è detenuta in titoli (62,8%), che registrano anche una sensibile crescita (12,6%); la metà di essi confluisce nei fondi comuni di investimento, mentre un quinto sono titoli di stato. Poco più di un terzo dei risparmi delle famiglie è detenuto invece in depositi, che risultano pressoché stabili rispetto all’anno precedente.
Solamente un quarto dei risparmi è detenuto dalle imprese, che conservano la maggioranza dei fondi in depositi, soprattutto in conto corrente, tuttavia, tali somme risultano in calo del 4,0%, i risparmi si spostano infatti verso l’acquisto di titoli (+63,4%), con un incremento notevole per i titoli di stato (+55,0%).
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