Incentivi traino per ricerca e sviluppo, l’Italia sotto la media



MADRID. – In un contesto globale in cui la competitività economica è sempre più legata alla capacità di innovare, l’ultima pubblicazione dell’Ocse conferma una tendenza ormai consolidata: gli incentivi fiscali per la ricerca e sviluppo rappresentano la forma predominante di sostegno pubblico alle imprese, superando il finanziamento diretto in 23 dei 38 Paesi membri. Nel 2024, quasi il 55% del supporto alla R&S è stato fornito attraverso la leva fiscale, percentuale che arriva all’85% in Cina.

Secondo le stime dell’Ocse, 34 Paesi su 38 hanno attivato regimi di agevolazione fiscale per la R&S nel 2024, con l’Estonia che ha introdotto il suo primo incentivo in materia. Le sole eccezioni sono state Costa Rica, Israele, Lettonia e Lussemburgo. La misura dell’incentivo è calcolata attraverso il cosiddetto “tasso di sussidio fiscale marginale”, che indica il beneficio previsto per ogni unità aggiuntiva di spesa R&S.

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

Le piccole e medie imprese risultano spesso le più avvantaggiate da questi strumenti: nel 2024, una PMI redditizia nell’area OCSE ha potuto contare su un sussidio medio del 19%, contro il 16% delle grandi imprese. Anche le imprese in perdita ricevono benefici, seppure inferiori: rispettivamente il 16% per le PMI e il 13% per le grandi.

Fra i Paesi più generosi figurano Portogallo, Islanda e Francia, sia per le PMI sia per le grandi imprese. Questi Paesi emergono anche per l’ammontare complessivo di sostegno alla R&S in rapporto al PIL: nel 2023, l’Islanda ha raggiunto lo 0,52%, seguita da Portogallo (0,46%) e Francia (0,42%).

L’Italia conferma la propria adesione al modello OCSE di supporto alla R&S tramite incentivi fiscali, ma i dati più recenti non la collocano fra i Paesi leader in termini di intensità del supporto. Pur offrendo un mix di strumenti (credito d’imposta e deduzioni fiscali), la generosità del sistema italiano resta inferiore rispetto a quella di Paesi come Francia o Portogallo, che destinano alla R&S una quota più alta del PIL.

Le imprese italiane, in particolare le PMI innovative, possono accedere a un credito d’imposta che varia a seconda della tipologia di attività (ricerca fondamentale, sviluppo sperimentale, innovazione tecnologica), ma l’efficacia percepita è spesso frenata dalla complessità normativa e dai continui cambiamenti legislativi.

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

(Redazione)



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!