A partire da oggi, 24 aprile 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha avviato la consultazione pubblica sulla nuova “Strategia Italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate”, un piano d’azione mirato a integrare le tecnologie immersive nelle filiere produttive e nei servizi pubblici, come strumento di modernizzazione e rilancio competitivo.
I contributi potranno essere inviati entro il 24 maggio all’indirizzo email DGTEC@mimit.gov.it, con un limite massimo di 300 caratteri per ogni osservazione.
Un documento costruito con il contributo di più Ministeri
La strategia è frutto del lavoro di un gruppo interministeriale coordinato dalla Segreteria Tecnico-Amministrativa del CITD, in collaborazione con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e altri attori istituzionali di rilievo: Ministero della Difesa, Ministero dell’Università e della Ricerca – ICSC, Fondazione Bordoni, Fondazione Formit, e ancora il Ministero per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, oltre a MEF, Ministero per gli Affari regionali, Giustizia, Interno, Istruzione e la Conferenza delle Regioni.
Sei capitoli per guidare l’innovazione italiana
Il documento si articola in sei capitoli, che partono da un’analisi approfondita dell’evoluzione dell’ecosistema tecnologico e dei principali casi d’uso. L’obiettivo è delineare una visione strategica che consenta alle imprese italiane di rafforzare competitività e capacità di innovazione attraverso l’adozione della realtà virtuale (VR) e aumentata (AR).
Durante la consultazione, tutti gli stakeholders – imprese, enti pubblici, associazioni di categoria e cittadini – potranno contribuire al perfezionamento della strategia, proponendo integrazioni e osservazioni mirate.
Un’occasione per orientare il futuro digitale italiano
L’iniziativa rientra nelle azioni del governo volte a favorire la trasformazione digitale del tessuto produttivo italiano e ad allineare le politiche industriali alle dinamiche tecnologiche globali. Le tecnologie immersive, sempre più centrali in ambiti come formazione, sanità, manifattura e pubblica amministrazione, rappresentano una leva strategica per lo sviluppo sostenibile e l’efficienza dei servizi.
La consultazione pubblica offre un’opportunità concreta di partecipazione democratica alla definizione delle politiche digitali, rendendo il processo trasparente e inclusivo.
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