Prestiti alle imprese: sempre meno dalle banche, sempre più dai privati. Ecco perché e cosa accadrà ora


Il caso di Ver Capital e il mercato italiano ed europeo dopo la direttiva Basilea4. Per le banche è troppo oneroso finanziare le pmi. Così si ampiano gli spazi a disposizione degli operatori di Private Debt, i cosiddetti «lender» privati

Un mercato da 500-600 miliardi di euro in Europa, che in Italia fatica a decollare. Nonostante le indicazioni contenute nella normativa di Basilea4, il private debt non supera nella Penisola i 5 miliardi di euro di volume.
«Ma la direzione è segnata – dice Andrea Pescatori, ceo della milanese Ver capital, da un anno nell’orbita di Sienna investment managers, gestore patrimoniale paneuropeo controllato dalla holding belga Groupe Bruxelles Lambert della famiglia Frère -. La normativa rende costoso per le banche impegnarsi in finanziamenti di medio-lungo termine, specie nei confronti di società non investment grade».
Il principio applicato dalle società di rating è semplice: size makes resiliant e questo spinge le banche a finanziare cautamente le pmi italiane, che sempre più frequentemente sottoscrivono il debito e poi lo distribuiscono tra altri partner finanziari (il cosiddetto modello Underwrite & distribution).
Una tendenza destinata a cambiare ulteriormente il profilo delle banche così come lo conosciamo: meno credito alle imprese per non gravare troppo sui costi e sulle garanzie di rientro.

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Enorme sviluppo

«In Europa – continua Pescatori – stiamo assistendo a un enorme sviluppo del mercato del debito: c’è sempre più capital market per le imprese e sempre meno banking. Bond e loan sono sempre più protagonisti sui mercati a discapito dei finanziamenti bancari».
Questo spiega, ma solo in parte viste le dimensioni, la contrazione del credito che si è registrata analizzando, su queste pagine, i bilanci delle principali banche italiane nell’esercizio 2024. «I volumi – sottolinea Pescatori – risultano fortemente in crescita. Si possono stimare 100 miliardi di nuovo debito emesso nel solo 2024, su circa 600 di stock: una cifra paragonabile al volume del mercato degli high-yelds. In Europa il ritmo di crescita è particolarmente elevato, perché la disintermediazione bancaria, che negli Stati Uniti si è già conclusa, infatti lì il mercato vale 1,2-1,3 trilioni di dollari, è solo ora in atto nel Vecchio continente».
La ricerca di finanza fresca da operatori non bancari è un trend in crescita e ciò ha determinato una crescente importanza dei cosiddetti alternative lender privati, il cui ruolo è sempre più essenziale per sostenere la quantità e la qualità del credito al settore privato e finanziarne lo sviluppo. Soprattutto per le pmi italiane, non investment grade, che rappresentano la struttura portante dell’attuale economia italiana.




















































10 marzo 2025

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